Quella casual è una moda che, da quando è nata come forma di sottocultura, ha saputo resistere al tempo, alle influenze esterne e persino all’era digitale. La moda casual, evidentemente, è qualcosa di più profondo di un semplice paio di jeans, di una T-shirt o di un paio di scarpe. È qualcosa che affonda le proprie radici nel modo di vivere delle persone dell’epoca contemporanea e che, allo stesso tempo, riesce a offrire una comodità d’uso e un modo d’essere e di apparire, che sposa appieno le esigenze delle persone. L’abbigliamento casual, come forse lascia intuire la parola, sembra contraddistinguersi per l’anarchia di stile. Al contrario, gli abiti casual hanno specifiche gerarchie, che cercheremo di capire nelle prossime righe. Se indossare una maglia, quale che sia, non è un’opzione per te, allora seguici alla scoperta del casual style.
Moda casual sì, ma abbigliamento mai casuale
Definire un capo di abbigliamento casual, così come definire la moda casual, non è affatto semplice. Banalmente, si potrebbe far riferimento al suo significato letterale: casual, casuale. La verità, però, è che nulla dello stile casual è davvero casuale, come sanno bene coloro che interpretano questo stile di moda. Essa, anzi, risponde a caratteristiche molto precise, che certamente si contrappongono allo stile formale. Neanche questo, però, è sufficiente a definire un outfit casual come casual moda. E allora? Per definire correttamente la moda casual è forse necessario andare più a fondo, navigare fra i meandri della moda e scoperchiando quel vasto mondo che è la sottocultura casual. Avventuriamoci.
Agli albori della moda casual, quando l’abbigliamento è senza pretese
Per molti giovani, oggigiorno, parlare di hooligans è qualcosa di antico, persino sconosciuto. Eppure, nel corso degli anni Ottanta, e poi via via anche durante gli anni Novanta, il fenomeno delle tifoserie violente condizionò enormemente il calcio nel Regno Unito. La repressione che seguì fu tale da costringere i tifosi facinorosi a rendersi meno riconoscibili, casual, come presero a chiamarsi fra loro: niente più maglie delle squadre tifate, che consentivano alle forze dell’ordine di individuare con semplicità gli hooligans. Meglio capi normcore, senza pretese, che più facilmente passavano inosservati.
Così, a poco a poco, la moda casual degli hooligans prese a diffondersi. In maniera naturale, dapprima fra gli stessi tifosi e, successivamente, anche fra gli strati della società che meno avevano a che fare con il tifo organizzato. Se i tifosi violenti inglesi avevano scelto questa divisa per nascondersi all’occhio indiscreto della giustizia, giovani e meno giovani hanno preso a far uso di abbigliamento casual per rifuggire dal conformismo degli abiti formali.
Se gli hooligans nel corso del tempo hanno selezionato i capi casual, definendo così lo stile e soprattutto i brand di questa moda, è stato poi il lento lavorio delle persone comuni a realizzare quella grammatica che è diventata fondamentale per definire la moda casual. Iniziamo con scoprire quali sono i capi tipici di questa moda.
I capi di abbigliamento tipici della moda casual
È evidente che la moda casual maschile differisce dalla moda casual femminile, anche se in maniera impercettibile. In linea di principio, comunque, fatte le dovute differenze, i capi di abbigliamento tipici della moda casual coincidono fra i due sessi. Senza ombra di dubbio, uno dei capi simbolo della moda casual è stato ed è tutt’oggi il jeans. Non è importante il colore, né la vestibilità: l’unica cosa che conta è scegliere un denim di buona qualità. Chiaramente, gli outfit casual femminili possono variare sul tema e includere, oltre ai jeans, anche gonne dal taglio semplici e poco pretenziose.
Il secondo capo, tipico della moda casual sono indubbiamente le T-shirt, nei mesi primaverili ed estivi, e le cosiddette hoodie, le felpe con cappuccio, nei mesi autunnali e invernali. Il motivo di questa scelta è abbastanza evidente: si tratta di capi comodi e senza particolari pretese, ma che al contempo offrono grande flessibilità di abbinamento. Anche in questo caso, l’outfit casual donna offre qualche possibilità di personalizzazione in più: spazio anche alle camicette, meglio se leggermente oversize, eventualmente corredate da cardigan durante i mesi più freddi.
Per chiudere, la scelta delle scarpe è piuttosto libera. Se moda casual significa comodità, questo diventa ancor più vero nella scelta delle scarpe. È ampio, quindi, l’impiego di sneakers sportive, ma non sono da escludere scarpe di altra foggia. Per esempio, nei mesi più freddi e piovosi lo stile casual prevede anche l’utilizzo di stivali, come gli stivali Timberland. Come sempre, la proposta di moda casual donna prevede qualche opzione in più, come le scarpe aperte che assicurano il massimo del comfort durante i mesi caldi.
Qualche consiglio per scegliere il proprio outfit casual
Lo stile casual, come detto in precedenza, non è uno stile casuale. Anzi, esso può essere piuttosto curato. Questo significa scegliere i propri capi con cura, affinché casual non significhi trasandato. Degli abiti casual di buona qualità sono sicuramente la scelta migliore per evitare che in poco un outfit piacevolmente casual possa trasformarsi in un disastro fuori da ogni logica. La scelta degli abbinamenti giusti è anche un chiaro invito a evitare strani accoppiamenti: la moda è certamente estro, ma spesso è preferibile evitare bizzarrie e andare sul sicuro. Questo vale sia per i capi d’abbigliamento, sia per la scelta dei colore che tendenzialmente nella moda casual sono neutri piuttosto che vivaci e colorati.